Manziana si trova sulle alture dei Monti Sabatini sulle propaggini settentrionali dell’antico vulcano Sabatino, il cui collasso ha originato il lago di Bracciano.

Sorta su un territorio anticamente consacrato dagli Etruschi al dio dell’oltretomba Manth, Manziana era nota sin dal XII secolo come Castrum Sanctae Pupae, uno dei principali possedimenti della famiglia dei Prefetti di Vico, insieme agli Orsini, che cedettero all’Arcispedale di Santo Spirito in Saxia sul finire del XIII secolo. Passata per un breve periodo agli Anguillara e contesa ancora dalla famiglia Orsini, signori del confinante castello di Bracciano, assunse l’attuale nome dalla circostante Silva Mantiana a partire dalla fine del XVI secolo, quando nei pressi della chiesa della Madonna della Fiora il centro venne ripopolato a seguito di un lungo periodo di decadenza e spopolamento.

Il Bosco di Manziana

Il Bosco di Manziana, situato vicino al centro del paese, è un vasto spazio verde dominato da alberi di cerro, aceri, castagni, betulle e molte altre specie vegetali. Si estende per 580 ettari nella zona di Roma Nord, a soli 5 km dalla graziosa cittadina di Bracciano e 2 km dal centro abitato di Manziana.

L’area boschiva oggi visibile, è ciò che rimane di una distesa anticamente più ampia, che raggiungeva i monti Sabatini e Cimini: La Silva Mantiana. Qui, natura incontaminata e prati spaziosi si prestano a passeggiate rilassanti, escursioni, attività sportive, gite in mountain bike ma anche barbecue e picnic domenicali nell’area attrezzata (a pochi passi dall’entrata).

 

La Caldara 

Un luogo unico frutto dell’attività tardiva del vulcanesimo Sabatino con geyser, acque sulfuree: un paesaggio che sembra lunare.
 
Il Monumento Naturale Caldara di Manziana rappresenta uno dei biotopi più importanti dell’Italia centrale per i suoi aspetti geologici e della vegetazione. Il maestoso bosco di cerri secolari d’alto fusto nasconde nel suo interno un’ampia palude circolare vulcanica dove si sviluppano, in un ininterrotto borbottio, piccoli geyser di acque sulfuree che ribollono alla temperatura di 27° C.