Allumiere, è un centro abitato nei Monti della Tolfa, un’area a nord ovest della provincia di Roma di grande interesse naturalistico e ricca di minerali. Il centro abitato nacque, infatti, a seguito della scoperta del minerale di allume, all’epoca impiegato per la lavorazione di pelli, tessuti e medicinali, avvenuta intorno alla metà del XV secolo da parte di Giovanni da Castro. Ma il vero fondatore del paese fu il banchiere senese Agostino Chigi il quale, durante il suo mandato di appaltatore delle miniere di allume della zona all’inizio del XVI secolo, fece costruire il nuovo stabilimento, l’acquedotto e le abitazioni per i minatori.

Il piccolo borgo accoglie gli avventori con il suo Fabbricone, una grande casa operaia costruita nel 1500. Proseguendo lungo la via principale, si raggiunge Piazza della Repubblica dove si trova il Municipio e la grande Camera Apostolica che ospita il Museo civico “Klitsche de La Grange” dove si raccontano le trasformazioni dei Monti della Tolfa, dalla preistoria all’età moderna. Poco fuori dall’abitato si trova il Parco comunale “Faggeto”, un bosco di faggi cresciuto “sotto quota” rispetto al suo habitat naturale oltre i 1000 mt d’altezza,  visitabile seguendo gli itinerari segnalati che conducono alle antiche cave.

Nel territorio di Allumiere, si trova anche la località Cave Vecchie, un villaggio di cui sono ancora visibili i ruderi  fondato dai lavoratori della vicina Cava Grande.

Palazzo della Reverenda Camera Apostolica

Il Palazzo della Reverenda Camera Apostolica sito in Allumiere, in piazza della Repubblica 29, fu costruito intorno al 1580 su richiesta di Papa Gregorio XIII che nel 1573, visitando il complesso minerario di Allumiere, volle dare al luogo una sede prestigiosa che potesse ospitare la direzione delle miniere, l’alloggio dell’appaltatore, quello del governatore e delle varie personalità pontificie che frequentavano la zona.

Fu chiamato inizialmente Palazzo del Governo, poi Palazzo della Reverenda Camera Apostolica, attualmente chiamato anche Palazzo Camerale. Al suo interno si svolgono diverse attività istituzionali e culturali, dal momento che il palazzo è sede del museo civico archeologico naturalistico Adolfo Klitsche de La Grange, che occupa l’intero piano nobile e parte del piano terra, della biblioteca comunale, nonché dell’unione sportiva e di varie associazioni culturali.

 

Il Faggeto di Allumiere

Questo bosco è detto il Faggeto in quanto vi troviamo la pianta del Faggio, che normalmente sopravvive a temperature molto più basse sopra i 1.000 metri di quota, cosa che non accade qui dove riesce a crescere a temperatura più alte grazie alla favorevole situazione climatica.

La zona è importante dal punto di vista ambientale anche per la ricchezza della vegetazione che, oltre al faggio, comprende l’Acero di Monte, l’Acero minore, l’Acero campestre, il Castagno, il Carpino e della fauna che annovera, per esempio, il ghiro, la donnola, la faina, il tasso, la cinciarella e la cinciallegra. La zona è stata dichiarata Sito di Importanza Comunitaria nell’ambito dell’iniziativa dell’Unione Europea denominata Rete Natura 2000 e attualmente è divenuto Monumento naturale, riconosciuto dalla Regione Lazio. Il bosco è zona di rilievo anche in ambito geologico, per la presenza di cave per l’estrazione di alunite, e in ambito archeologico, perché vi è uno dei più grandi abitati protovillanoviani della zona.

 

Santuario della Santissima Trinità

Il Santuario della Santissima Trinità è con molta probabilità il più antico della zona, costruito forse in epoca medievale. Il primo documento inerente, a noi pervenuto, è una Bolla di Papa Innocenzo IV del 1243. Il santuario fu soppresso nel XVII secolo da Papa Alessandro VII, poi ripristinato quando iniziò l’attività estrattiva dell’allume nella zona e definitivamente abbandonato nel 1818, con la morte dell’ultimo frate.

Il recupero, iniziato nel 1988 per mano di un comitato affiancato dalla locale Associazione Archeologica Klitsche de la Grange, è terminato nel 2002 e ora l’eremo è aperto al pubblico.
 

Il borgo della Farnesiana

La tenuta della Farnesiana è situata alle pendici dei monti della Tolfa, verso Tarquinia e la Maremma laziale. Si estende su una superficie di oltre 400 Ha, di cui 200 a bosco e macchia mediterranea. La restante superficie è a pascolo e seminativo. Questo è l’habitat tipico dei bovini di razza maremmana, una razza antichissima, ora a rischio di estinzione. In azienda ne sono presenti circa 250 esemplari, che vivono completamente allo stato brado. Il centro aziendale è composto da un pittoresco borgo medioevale, una grande Chiesa di stile neogotico della metà del XIX secolo, ed un imponente granaio del XVIII secolo.

 

Ripa Maiale

Ripa Maiale (313m slm) è una falesia vulcanica composta di ignimbrite e trachite, originatasi alla fine del pliocene con la nascita dei monti della Tolfa, nel comune di Allumiere. La falesia presenta delle grotte naturali ed una sorgente perenne d’acqua, elementi che favorirono l’insediamento umano dalla fine del paleolitico medio. Piccoli tasti eseguiti nella caverna principale, hanno rivelato la presenza di decine di utensili litici. La selce di Ripa Maiale è facilmente identificabile per il suo tipico colore rosso (presenza di ematite), mentre solo una parte minoritaria presenta il tipico colore giallo-marrone (presenza di manganese) della selce italiana. Ripa Maiale fu abitata anche in epoca romana e la prova è data dai ruderi interrati di una villa rustica di epoca imperiale, che utilizzò la vicina sorgente come pozzo votivo. Un sentiero presente ci indica che anticamente una strada collegava questa villa con quella della Farnesiana e l’eremo della Trinità dove dimorò S.Agostino. Questa strada interna fu utilizzata per tutto il medioevo, probabilmente per il trasporto dell’allume. Si ricorda inoltre che la zona è proprietà privata.